#forexbreakfast 18 Maggio 2020

La faida commerciale tra Cina e Stati Uniti, che sembrava essersi placata nei primi mesi del 2020 dopo la firma dell’accordo di dicembre, torna prepotente ad occupare le prime pagine dei giornali. Il coronavirus ha messo in evidenza la fragilità dell’accordo che già al tempo della firma appariva fragile. Intanto i veri nodi iniziano a venire al pettine e nello specifico il tema 5G su cui la cinese Huawei ha un enorme vantaggio. Sul fronte statunitense il presidente Trump sta studiando un piano per rimpatriare la produzione e tagliare la dipendenza della supply chain dalla Cina.

Nel weekend il governatore della FED Powell ha sottolineato l’importanza di un vaccino funzionale ad una vera ripresa dell’economia.

Il governatore della FED Jerome Powell

L’economia giapponese entra ufficialmente in recessione con una contrazione nel Q1 del 2020 dello 0.9%. I consumi privati hanno visto un’ulteriore discesa in Sol Levante con discesa di esportazioni e spesa pubblica nuovamente in discesa.

Tornano le preoccupazioni sul fronte brexit dopo il collasso della sterlina inglese della scorsa settimana. La divisa britannica ha visto una contrazione significativa di quasi il 5% sulle preoccupazioni circa lo stato dell’economia UK. Sul fronte negoziale, infatti, pare che l’Unione Europea stia attuando la strategia del muro contro muro contando sulla debolezza della mano inglese.

Mercati

Nonostante i dati macroeconomici la sessione asiatica ha visto tutti i listini in positivo. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione a +0.48% Positiva anche Hong Kong a +0.50% e Shanghai a +0.24%. L’avvio delle contrattazioni in Europa vede gli indici in gran spolvero. Il DAX di Francoforte scambia a +2.36% in linea con il CAC40 di Parigi a +1.95%. Tonica anche Londra con il FTSE100 che scambia oltre i due punti percentuali a +2.29%. Positiva anche Milano, fanalino di coda, con il FTSE MIB a +10.5%.

Petrolio

Con i tagli alla produzione effettivamente in atto, anche le quotazioni del petrolio tornano a stabilizzarsi intorno ai 31.2 $/barile in avvio di sessione europea. Il contratto WTI, il più sotto pressione dalla crisi del mese scorso, torna a scambiare al rialzo. L’avvio delle fasi 2 in tutto il mondo migliora le prospettive di recupero della domanda.

Forex

Prosegue la fase di forte diminuzione della volatilità su tutte le principali valute. Continuano le vendite sulla sterlina inglese.

EURUSD

Prosegue la fase di debolezza per la moneta unica che continua a mantenersi stabile in area 1.0810 nel rapporto con il biglietto verde. L’assenza di dati macroeconomici uniti alla complessità della situazione corrente rendono improbabili forti oscillazioni di prezzo. La volatilità compressa continua ad ancorare il cambio EURUSD in un lungo trading range laterale.

USDJPY

Prosegue anche sul cambio USDJPY l’estrema lateralizzazione delle quotazioni a cavallo di area 107.00. Il rapporto tra biglietto verde e yen giapponese si stabilizza in area 107.20 in avvio di sessione europea confermando il parziale arretramento dello yen sul ritorno degli acquisti sull’azionario.