#forexbreakfast 26 Febbraio 2020

Il rischio di una pandemia su scala globale ha contribuito ieri ad un allungo ribassista delle borse di tutto il mondo.

In un contesto ancora dominato dalla preoccupazione per la reale portata del contagio da coronavirus, le notizie che arrivano dal CDC non sono rassicuranti. Il dipartimento americano per il controllo delle malattie ha emanato un’allerta secondo cui il virus potrebbe raggiungere gli USA a breve.

La sede del CDC (Center for Disease Control and Prevention), Atlanta
La sede del CDC (Center for Disease Control and Prevention), Atlanta

Nonostante ciò, il presidente americano Donald Trump in visita in India ha cercato di stemperare le tensioni sottolineando che l’epidemia è sotto controllo.

Mercati

Nonostante i tentativi di rassicurare il mercato, le piazze azionarie continuano a soffrire. Le chiusure di Wall Street di ieri sera confermano l’inizio di settimana in rosso. L’indice S&P500 ha chiuso a 3.03%, il DOW Jones a -3.15% mentre il NASDAQ a -2.77%. Nella notte la sessione asiatica ha chiuso nuovamente in rosso. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso a -0.79%. Gli indici cinesi non hanno reagito diversamente: l’indice Shanghai composito ha chiuso a -0.83%, mentre Hong Kong a -0.73%.

L’avvio di sessione europea fa registrare risultati analoghi con otre un punto percentuale di ribasso. Il DAX di Francoforte apre a -1.21%, il FTSE100 di Londra a -1.41%, il FTSE MIB di Milano a -1.02% e il CAC40 di Parigi a -0.88%.

Petrolio

Continua la discesa del comparto energia sulle preoccupazioni di rallentamento globale dovuto alle misure per arginare il coronavirus. Le quotazioni petrolifere continuano a puntare verso sud con il WTI che scambia a 49.50 $/barile in avvio di sessione europea in ribasso di un dollaro dai prezzi di questa notte. Il Brent scambia a 53.60 $/barile in ribasso di 1.2 dollari.

Forex

Il contesto di mercato continua ad essere caratterizzato da un atteggiamento di risk off che predilige ancora una volta asset rifugio, mentre si è assistito anche ieri ad un parziale ridimensionamento della forza del biglietto verde.

EURUSD

Il cambio principale sfrutta l’indebolimento del biglietto verde che è stato scaricato a partire dalla conclusione della settimana scorsa. Le cause possono ricercarsi nell’allarme concretizzato ieri dal CDC USA e dalla possibilità di un taglio dei tassi d’interesse da parte della FED. Le quotazioni vedono questa mattina una moneta unica in rialzo verso quota 1.09 nel rapporto con il dollaro statunitense.

USDJPY

Il mix di dollaro in arretramento e acquisti di yen come bene rifugio hanno spinto il cambio USDJPY verso quota 110.00 nella giornata di ieri. Il rapido recupero di questa notte fino a 110.50 non è durato molto e il cambio USDJPY è tornato in area 110.20.